Relazionarsi con gli altri: modalità e stili
Relazionarsi con gli altri è molto utile, siano questi colleghi o amici. Il confronto è sempre produttivo e funzionale. L’auto-osservazione, i feedback dei colleghi e l’osservazione degli altri possono mettere a fuoco le risorse di ognuno: i punti di forza ma anche i limiti.
Per far questo è necessario riconoscere gli stili relazionali delle persone e comprendere il modo migliore per rapportarsi agli altri.
I quattro stili relazionali
Maria Teresa Verlato, nel testo “Verso la nascita” a cura di Verlato, Bastianini e Daniele, spiega cosa si intende per stili relazionali, ovvero «la modalità ricorrente attraverso la quale una persona interagisce ed entra in relazione, che ne influenza le emozioni, la fiducia e l’apertura verso gli altri»
L’amore ricevuto, il modo in cui si è stati accuditi, il calore piuttosto che la freddezza dei genitori, la fiducia oppure l’ansia che si mette in ogni movimento, si solidificano nell’esperienza del bambino e costituiscono la base per la costruzione della sua identità, cioè l’idea che si farà di se stesso e delle altre persone.
Gli stili relazionali che la psicologa e psicoterapeuta Verlato individua sono:
· Lo stile sicuro. È espressione di un buon livello di fiducia in se stessi e negli altri, grazie all’amore, al calore e al riconoscimento ricevuto nei primi anni di vita. Tutti questi sentimenti acquisiti sin da piccoli costituiscono la base sicura. La certezza di essere accuditi e protetti quando è necessario, sostenuti a credere nelle proprie capacità, a muoversi verso l’autonomia, fa sperimentare un incontro ed un dialogo migliore.
· Lo stile solitario. È corredato all’esperienza della distanza, della freddezza. Genitori rigidi, lontani, non a contatto con la famiglia, possono far sì che si sviluppi questo tipo di stile. È quello di chi non si sente amato, riconosciuto e compreso e che tenta di proteggersi congelando le emozioni. Impara a su volta a tener lontane le persone, a non fidarsi. Non si lascia raggiungere quando sta male. Sente il bisogno di amore ma allo stesso tempo lo teme.
· Lo stile dipendente. Caratterizza chi ha ricevuto amore e affetto in modo soffocante, caratterizzato da iperprotezione e sfiducia delle sue capacità di autonomia personale. Gli sembra di essere piccolo e fragile e che il mondo sia pericoloso. L’ansia, l’insicurezza, la dipendenza, il bisogno di rassicurazione fanno da sfondo alla loro vita.
· Lo stile disorganizzato e confuso. Esprime la sofferenza di chi ha vissuto relazioni instabili, imprevedibilità delle figure di attaccamento. È pieno di sensi di colpa. Il suo motto è: attaccare prima di essere attaccato.
Per approfondire la tematica clicca qui per accedere alla scheda del libro “Verso la nascita”.