Quando i figli vedono litigare i propri genitori: le reazioni
Quando i figli vedono litigare i propri genitori hanno reazioni diverse a seconda della fascia d’età a cui appartengono. Le autrici del testo “Senti che urla!”, Anna Coppola De Vanna e Ilaria De Vanna, suddividono in tre fasce i figli analizzandone le diverse reazioni.
Bambini in età prescolare
La prima sensazione che i bambini piccoli avvertono davanti ai litigi dei genitori è l’essere confusi. Percepiscono gli stati d’animo alterati, le tensioni attorno a loro e proprio per la loro tenera età, sono confusi.
Cosa provano? I piccoli avvertono ansia e paura, sono molto inquieti e sviluppano sensi di colpa senza alcun motivo poiché credono che siano loro la causa della discussione. Non potendo esprimere il loro disagio, si possono manifestare problemi legati all’alimentazione o alla paura di dormire da soli.
Bambini in età scolare
In questa fascia d’età i bambini dinanzi ai conflitti tra i genitori vivono delle sensazioni più intense: la tristezza e il rammarico. Continuano a sentirsi responsabili delle liti e dell’eventuale separazione dei genitori, meditando, attraverso la loro fantasia rabbiosa, vendetta nei confronti di uno o di entrambi. I bambini inseriti in questo contesto manifestano una serie di disturbi comportamentali come la chiusura in se stessi, l’iperattività o un improvviso calo del rendimento scolastico. In altri casi manifestano più apertamente rabbia e collera, derivanti dalla vergogna che provano davanti ai comportamenti dei genitori, reputandoli irrispettosi nei loro confronti.
Gli adolescenti
Spesso gli adolescenti si assumono la responsabilità dei rapporti conflittuali tra i loro genitori. Questa sensazione aumenta quando capiscono di dover diventare, prima del tempo, indipendenti ed eventualmente capaci di prendersi cura dei fratelli o delle sorelle più piccole. Questo avviene quando i genitori sono troppo impegnati a litigare tra loro per occuparsi dei figli. Da una parte il ragazzo si sentirà grande, dall’altra non riuscirà a vivere con serenità la delicata fase dell’adolescenza come i suoi coetanei.
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