Come gestire bambini aggressivi?
La rabbia nei più piccoli è un’emozione comune e normale, ma come gestire bambini aggressivi? I genitori e gli insegnanti, devono educare i bambini a non trattenere i sentimenti, anche quelli negativi e poco nobili come la rabbia e l’aggressività. Infatti il bambino a cui viene negato di arrabbiarsi rischia di diventare un individuo asociale perché è in difficoltà a gestire la sua parte aggressiva. Quando gli vengono imposte delle regole, queste scatenano l’ effetto contrario a quello desiderato: odio e prepotenza.
I genitori non devono sentirsi cattivi
Non tutti gli adulti riescono però a sopportare e a gestire questi atteggiamenti negativi. Alcuni cercano di stabilire con il bambino una relazione senza intoppi: per non far arrabbiare il ragazzo decidono di non imporgli regole. Viene così confusa la benevolenza con il disinteresse, la bontà con l’indifferenza.
«Per trasmettere le norme occorre invece imparare a tollerare e a contenere i sentimenti poco edificanti», suggeriscono Francesco Berto e Paola Scalari gli autori del libro “Adesso basta. Ascoltami!”. «Essere e fare gli adulti significa non dipendere dall’approvazione del bambino, non soccombere di fronte alle sue rabbie e non sentirsi cattivi, duri e malvagi se il piccolo ci fa sentire genitori o insegnanti poco amorevoli»
Amarsi per essere portatori di amore
Per essere autorevoli è necessario avere una forte personalità. Per poter amare il bambino è doveroso amare prima di tutto se stessi. Possedere stima di sé per poter avere stima nel bambino, credere in sé per essere creduti dal ragazzo.
È sbagliato approvare ogni loro scelta, anche se sbagliata o pericolosa. Dare delle regole e insegnare loro il rispetto delle stesse, significa per il bambino non avere più bisogno della presenza della mamma e del papà o di qualsiasi altra figura. «È la parola che offre al bambino un attento e amorevole contenimento per condurlo affettuosamente al rispetto delle regole» scrivono gli autori.