Come contrastare il fenomeno del bullismo?
Contrastare il fenomeno del bullismo dovrebbe essere una priorità per tutti gli adulti: genitori, insegnanti, educatori. Prevenire il bullismo omotransfobico significa mettersi in gioco in prima persona riflettendo sulle contraddizioni che gli adulti stessi veicolano nei ragazzi. Bisognerebbe aiutare a direzionare in modo non violento e discriminatorio la costruzione dell’identità, aiutare allo sviluppo dell’Io adolescente, sostenere il bisogno di affermazione della costruzione dell’identità.
La ricerca-azione
Le esperte di sociologia Beatrice Gusmano e Tiziana Mangarella, autrici del testo “Di che genere sei?”, affermano che il metodo che rende possibile coniugare intenti conoscitivi e pedagogici, attraverso un’indagine autoriflessiva, è quello della ricerca-azione. Tale metodo consiste nell’associare il “fare ricerca”, cioè porre problemi conoscitivi, comprendere, spiegare con “l’agire” una trasformazione della realtà, ovvero modificare comportamenti e atteggiamenti, risolvere problemi.
La ricerca-azione è orientata al cambiamento piuttosto che a una visione statica del problema esaminato. C’è quindi circolarità tra ricerca e azione, per cui la ricerca si genera attraverso l’azione e, al contempo, l’azione si sviluppa in itinere, attraverso la ricerca. Qui l’esperto funge da semplice “facilitatore”, cioè colui che coordina ma è il gruppo stesso a valutare opinioni, ruoli, relazioni che determinano la vita quotidiana.
L’obiettivo è quello di far emergere e “smontare” gli stereotipi sessisti, sia omofobi che transomofobi, che affondano le radici nella cultura diventando terreno fertile per il bullismo.
I quattro step della ricerca-azione
Un possibile percorso della ricerca-azione si sviluppa in quattro step:
– Primo step: l’adulto di riferimento avvia una fase di osservazione di sé, del gruppo, del contesto, rispetto all’oggetto della ricerca
– Secondo step: riguarda la possibilità di rilevare la composizione dell’opinione all’interno del gruppo, con un intento sia conoscitivo che autoriflessivo dei ragazzi e delle ragazze. Il fine quindi è quello di avere un terreno fertile su cui far nascere il confronto
– Terzo step: l’input di ricerca viene esplicitato. In questa fase il gruppo esplora il contesto sociale attraverso lo studio di questionari, testi, interviste
– Quarto step: il gruppo analizza i dati raccolti, riflettendo sulle relazioni tra sé e il contesto e quelli che potrebbero essere i cambiamenti possibili.
Per approfondire la tematica clicca qui per accedere alla scheda del libro “Di che genere sei”.