Bambini e tv: una relazione pericolosa?
Genitori che passano ore davanti allo schermo spesso possono trasmettere abitudini sbagliate ai figli, creando per questo una relazione pericolosa tra bambini e tv.
Spesso le trasmissioni televisive narrano storie di sangue, delitti, uccisioni di masse, disastri ambientali. Cosa significa per un bambino assimilare queste notizie? Non è semplice proteggere i più piccoli da quello che viene trasmesso. È molto importante che i genitori siano attenti.
Nel libro “Accogliere un bambino” l’autrice Grazia Honegger Fresco spiega pericoli e rimedi della relazione tra bambini e tv.
Quattro buoni motivi per non consentire la visione della tv ai bambini:
· La tv cattura lo sguardo come una potente calamita. La si incontra dappertutto, in tutte le case, mentre aspettiamo il tram, mentre siamo dal medico. Evitarla non è cosa semplice
· La tv non consente incontri: «ci si mette in riga come scolaretti davanti a una macchina parlante che crediamo autentica e che invece vende notizie per imbrogliare cervelli». Imprigiona creatività e capacità di ragionamento
· La tv induce alla passività. Si sopperisce alla noia mescolandola col cibo. Inattività e cibo fanno aumentare il livello di obesità infantile.
· La tv provoca atteggiamenti di iperattività nei bambini, che sfociano in urla, salti e disordine, dopo che la si è guardata per troppe ore.
Soluzioni e rimedi
Come fare per difendere i bambini da questa droga quotidiana?
Grazia Honegger Fresco propone di:
· Non consentire che i piccoli prima dei 3 anni guardino la televisione. Essa non deve diventare una baby-sitter.
· Tra i 3 e i 7 anni, la tv va guardata con moderazione, perché è ancora la fase dello sviluppo in cui i bambini vivono la maggior parte delle loro esperienze in modo inconscio.
· Non abbinare mai cibo e tv, neanche a tavola a pranzo e a cena. Il pranzo dev’essere il momento d’incontro di tutta la famiglia.
Per approfondire la tematica clicca qui per accedere alla scheda del libro “Accogliere un bambino”.